Il mio approccio
La Psicoterapia Della Gestalt Fenomenologico-Esistenziale
Il mio approccio
La Psicoterapia Della Gestalt Fenomenologico-Esistenziale

Il percorso di psicoterapia in Gestalt non si focalizza sul sintomo: questo è l’espressione visibile del malessere della persona, la punta di un iceberg. Nel mio lavoro con la persona si scende più a fondo, ci avventuriamo insieme nel mondo interiore del paziente, nella sua storia di vita per scoprire quali esperienze, quali situazioni, quali emozioni sono rimaste inascolatate, inaccettate, inespresse e si sono trasformate in sintomi. Solo lavorando su questi aspetti i sintomi pian piano possono sparire, perché perdono la loro funzione, quella di essere espressione di un malessere non raccontato. Nella stanza di terapia tutto il mondo della persona viene ascoltato, accettato, trova via di espressione e si trasforma, portando la persona sulla strada del miglioramento della sua qualità di vita, che è l’obiettivo principale della terapia..

Qualunque persona, bambino/a, adolescente o adulto che sia, che arriva in terapia con qualunque sintomatologia può fare questo tipo di percorso perché si lavora “oltre il sintomo”, lì nei territori unici e inesplorati dell’animo umano, quei territori che rendono il mio lavoro avventuroso e affascinante.

Non esiste una persona uguale all’altra, non esiste percorso di terapia replicabile, i sintomi possono essere gli stessi ma il mondo interiore di ciascuno di noi è unico e speciale. Al primo incontro si pongono le basi per creare la relazione terapeutica, strumento principale del mio lavoro, al di là delle tecniche: si comincia a creare quella fiducia e quella intimità che ci permette di incamminarci insieme nel vostro essere speciale, di scoprire risorse e difficoltà personali, comportamenti e atteggiamenti utili e dannosi, di elaborare esperienze rimaste aperte, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza del vostro modo di muovervi nel mondo per poterci dirigere verso il cambiamento.

Il lavoro con bambini e adolescenti si arricchisce di un’altra componente fondamentale, il lavoro con i genitori. Insieme formiamo una squadra e spesso per trasformare il sintomo o comportamento problematico con cui un bambino/a arriva in terapia è necessario che anche i genitori siano parte attiva del processo terapeutico. La fondatrice del modello della Gestalt Play Therapy con cui lavoro, Violet Oaklander, nella prima seduta con i genitori era solita sottolineare che lei “non aggiusta” i bambini: lavorando tutti insieme possiamo fare in modo che il sintomo o comportamento problematico del bambino/a scompaia. “Se questo non accade”, lei diceva, “noi adulti, io come terapeuta e voi come genitori dobbiamo chiederci cosa facciamo o cosa non facciamo per perpetuare questo sintomo o comportamento problematico”.

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