Come si lavora con la paura e i bambini?
Ecco un esempio di lavoro di terapia con la paura e i bambini.
“Mi chiamo Lucia e oggi ho conosciuto Sara…. me la immaginavo una Dottoressa con il camice e con qualche strumento doloroso invece no, è vestita come me, sorridente, la sua stanza è profumata, colorata e piena di giochi.”
Vi presento Lucia
Lucia è una bambina di 9 anni che arriva da me in terapia perché fa fatica:
- a dormire da sola
- ad andare in bagno con la porta chiusa
- a studiare senza aver vicino un genitore
- a stare lontana dai genitori
Un annetto prima della mia conoscenza con Lucia, la famiglia ha fatto un incidente in auto.
Poco dopo Lucia ha subìto un’operazione chirurgica, non legata all’incidente, che ha peggiorato i comportamenti problematici descritti dai genitori.
Le prime sedute con Lucia
Una storia di paura e di rabbia trattenute comincia a delinearsi fin dalle prime sedute per cui decido di impostare il percorso di terapia offrendo a Lucia esperienze che le permettano di contattare queste emozioni, esprimerle attraverso il gioco e trasformarle.
Una delle prime esperienze terapeutiche che facciamo insieme utilizza la tecnica dello scarabocchio di Violet: ad occhi chiusi con in mano un pennarello, la bambina disegna nell’aria uno scarabocchio che poi riporta su un foglio.
A partire da quello ricerca nel suo scarabocchio una forma e trova uno scudo che completa e che in un secondo momento riproduciamo con la plastilina.
Questo scudo sarà il nostro primo strumento di lavoro: ogni volta che un personaggio delle storie che inventeremo insieme nelle sedute avrà paura potrà usarlo per proteggerlo.
Lei, così piena di paure, ha creato uno scudo con cui proteggere i protagonisti delle sue storie.
Le storie di Lucia per riattivare il suo processo di sviluppo
Uno dei mezzi espressivi prediletti da Lucia sono le storie con i personaggi della playmobil, che la bambina ha anche a casa.
Dopo un po’ di sedute in cui attraverso il gioco Lucia mette in scena le sue paure, ricomincia a dormire nella sua stanza mettendo alla finestra un personaggio che spesso porta in seduta e che inserisce nelle sue storie come eroe, un poliziotto.
Questo personaggio affronta mostri e peripezie con coraggio e fiducia in se
Nelle storie Lucia pian piano è sempre più a suo agio nello scegliere i personaggi, le ambientazioni e nel creare l’avventura.
Spesso mette in scena, trasformandola, un’esperienza che appartiene alla sua storia di vita.
Mi permette di inserirmi nelle sue storie: una co-costruzione che ci permette di dare espressione a tutte le parti del sé e alle emozioni e, dove possibile, di rielaborare le esperienze di vita della bambina per riattivare il suo processo di sviluppo.