Come inizia una psicoterapia in preadolescenza?
Nella prima seduta di psicoterapia in preadolescenza, di solito, incontro il preadolescente con i genitori.
Oggi vi racconto la storia di Arianna 12 anni, da sempre “bambina paurosa” mi dicono i genitori, ma da un po’ di tempo con molte paure che la stanno portando ad evitare le situazioni che le provocano.
Il nostro primo incontro
Al nostro primo incontro appare una ragazzina insicura, che affronta la vita “vicino” ai genitori. Ultimamente ha cominciato ad evitare situazioni che la spaventano dal punto di vista relazionale: ad esempio, preoccupata dell’aspetto fisico, non va più al mare.
Da sempre brava a scuola e nello sport, adesso sta facendo fatica.
Si trova spesso a piangere per le paure che sente e che non riesce più a gestire.
Da subito Arianna si mostra aperta alla relazione e felice di cominciare questo viaggio insieme.
Il cespuglio di rose di Arianna
Dopo qualche seduta facciamo l’attività del cespuglio di rose di Violet Oaklander, che lei così descrive:
“Io sono un cespuglio di rose e in questo momento sono in un parco.
Sono un cespuglio selvaggio, ho un colore scuro e rose scure e spine.
Sono vicino a un vialetto e mi sento solo, come se non fossi nel posto giusto…io sono selvaggio, dovrei stare in un bosco.
Non ci sono altri cespugli come me vicino. Vicino a me ci sono 2 alberi e una panchina con cui però non parlo.
Mi sento come se non fossi nel posto giusto, un po’ sola.
Vicino nell’erba ci sono fiori, ma pochi, l’erba è un po’ verde è un po’ gialla perché seccata dal sole.
Nessuno si cura di me, prendo l’acqua quando piove. Quando non piove appassisco.
Le persone e gli animaletti che passano da lì non se ne curano e non si avvicinano per via delle sue spine, che fanno paura e possono farsi male.
Oggi è una giornata soleggiata, con qualche nuvoletta.
Dietro il cespuglio c’è un muro giallo che delimita il parco dalla strada”.
La rielaborazione dell’attività
Rielaborando insieme il racconto del cespuglio e chiedendoci cosa di quel cespuglio appartiene alla sua vita Arinna mi dice che:
- come il cespuglio spesso le capita di sentirsi sola in mezzo alla gente.
- le spine del cespuglio possono rappresentare la sua timidezza, la sua paura di farsi conoscere per paura di sbagliare.
Arianna mi racconta che se è al centro dell’attenzione si sente in imbarazzo e prova paura, motivo per cui si sta ritirando dalle relazioni e sta avendo problemi a scuola e con lo sport.
L’utilizzo di tecniche espressive nel lavoro con il preadolescente
L’attività del cespuglio di rose che consiste in una fantasia guidata al termine della quale il preadolescente disegna ciò che ha visualizzato è solo un esempio degli strumenti che utilizzo in terapia in preadolescenza.
Per accedere al loro mondo interno propongo tecniche espressive come questa per favorire, in una fase iniziale del lavoro, le capacità di contatto e l’espressione di emozioni e vissuti.