
Perché utilizzo le carte proiettive nella psicoterapia con preadolescenti?
Nel mio lavoro con bambini e adolescenti, spesso utilizzo strumenti creativi e visivi per facilitare l’espressione di vissuti complessi. Uno di questi strumenti nella psicoterapia con preadolescenti sono le carte proiettive che permettono di raccontarsi e dare forma a emozioni difficili da nominare.
Denise, 12 anni: un mondo troppo grande
Oggi voglio raccontarti un piccolo ma significativo frammento di percorso con Denise, 12 anni.
È sempre stata una bambina sensibile, molto legata ai genitori. Quando arriva in terapia, è sopraffatta da un senso di inadeguatezza che le impedisce di affrontare anche le situazioni quotidiane. Evita ciò che la spaventa, piange per giornate intere, bloccata da paure che lei stessa fatica a comprendere e a spiegare.
Le carte proiettive: uno specchio interno
Durante una delle prime sedute, le propongo di scegliere alcune carte proiettive per rappresentare le sue paure. Da lì, comincia un lavoro intenso: ogni carta è una finestra su ciò che sente dentro, su immagini e pensieri che spesso non riesce a dire a parole.
Alcune le esploriamo parlandone, altre le “recitiamo”, entrando nei personaggi per dar loro voce.

Le carte delle paure di Denise
Le carte proiettive scelte e il loro significato
Ecco alcune delle immagini e delle riflessioni che emergono durante il nostro lavoro:
- Dalla carta con la mappa emerge la sensazione di sentirsi inadeguata per un mondo così grande. “Il mondo è troppo grande per me” sono le sue parole.
- La carta con scimmia le fa pensare al timore di diventare “qualcuno di sbagliato”. Emerge la paura profonda di perdere il controllo del proprio valore.
- La carta con il pupazzo di neve rappresenta la sua sensazione di non riuscire a portare niente a termine. “Anche se esco dal freezer, mi sciolgo lo stesso.” È l’idea di un fallimento inevitabile.
- La carta con l’ uccellino che esca dal cucù e trova un gufo enorme: “Mi sento piccola rispetto alle mie paure.”
- La carta con la ragazza intrappolata in una goccia: “Io sono come lei, spaventata e bloccata nelle mia paure.”
- La carta con la botola: “Mi affaccio dalla botola, ma è troppo buio e ho troppa paura.” In questa immagine, però, c’è anche uno slancio vitale: il desiderio di uscire, anche se fa paura.
Dal blocco al desiderio di movimento
Attraverso questo lavoro con le carte proiettive, Denise ha potuto dare forma, parola e significato alle sue emozioni. Le carte hanno fatto da ponte tra il suo mondo interno e il nostro dialogo terapeutico, aiutandola a sentirsi meno sola, più compresa e — passo dopo passo — più capace di affrontare ciò che prova.
Questo è solo un esempio di quanto la terapia con preadolescenti possa essere creativa, profonda e trasformativa.
Nota tecnica per colleghi sull’utilizzo delle carte proiettive nella psicoterapia con preadolescenti
In questo lavoro ho utilizzato le carte Dixit, uno strumento proiettivo che ben si presta alla relazione con bambini e preadolescenti. La scelta delle immagini è libera e guidata dall’associazione personale, e consente di lavorare su più livelli: narrativo, emotivo, corporeo e simbolico.
Nel percorso con Denise, le carte hanno facilitato l’accesso a contenuti profondi in un momento in cui la verbalizzazione diretta sarebbe stata troppo faticosa. Alcune sedute sono state condotte in forma di gioco simbolico, in cui Denise dava voce ai personaggi raffigurati; altre in forma più riflessiva, ricostruendo insieme il significato delle immagini scelte.
Il lavoro si inserisce nel mio riferimento alla psicoterapia della Gestalt con bambini e adolescenti secondo il modello di Violet Oaklander, che integra strumenti creativi e mediatori espressivi per favorire il contatto con sé, l’emergere delle emozioni e il rafforzamento del senso di sé. Le immagini sono diventate per Denise un linguaggio alternativo e potente, con cui dare forma a ciò che dentro di lei era confuso, spaventoso o indicibile.
Un messaggio per i genitori
Se leggendo questa storia ti sei riconosciuto, magari perché vedi qualcosa di simile accadere a tua figlia o a tuo figlio, voglio dirti una cosa importante: anche quando i bambini o i ragazzi sembrano chiusi, spaventati o in difficoltà, esistono modi per aiutarli a esprimersi e a ritrovare fiducia in sé stessi.
Attraverso il gioco, le immagini, la relazione, possono cominciare a raccontarsi in un linguaggio che sentono più vicino. E proprio da lì — da ciò che sembra piccolo o semplice — può iniziare un cambiamento profondo.
Se vuoi saperne di più o se senti il bisogno di un confronto, contattami.